Bonus lavoratori fragili 2022: cos’è?
La Legge di Bilancio 2022 (L. 30.12.2021, n. 234, art. 1, co. 969) attribuisce, per il 2022, una indennità una tantum di 1000 euro, ai lavoratori fragili destinatari durante il 2021 del cd. Decreto Cura Italia, se la prestazione lavorativa non sia stata svolta in modalità agile (smart working).
Si tratta di un’indennità saltuaria di 1000 € contemplata dalla Legge di Bilancio 2022, rivolta ai lavoratori del settore privato aventi diritto all’assicurazione economica di malattia presso l’INPS e che siano stati destinatari nel 2021 del trattamento ex art. 26 del cd. Decreto Cura Italia a condizione che:
- la prestazione lavorativa non sia stata svolta in smart working;
- sia stato raggiunto il limite massimo indennizzabile di malattia.
Il bonus, quindi, riguarda i lavoratori privati che, nel 2021, non hanno lavorato in smart working e hanno beneficiato dell’assenza equiparata al ricovero ospedaliero, certificata dalle competenti autorità sanitarie o dal medico di assistenza primaria del paziente, avendo raggiunto il limite massimo di malattia previsto dal proprio contratto collettivo nazionale.
Bonus lavoratori fragili: requisiti
Per conseguire l’indennità di 1000 € i lavoratori fragili devono:
- appartenere al settore privato;
- essere in possesso, ai sensi della L. 104/1992, del riconoscimento di disabilità con connotazione di gravità o della certificazione rilasciata dai competenti organi medico-legali, attestante una condizione di rischio derivante da immunodepressione o da esiti da patologie oncologiche o dallo svolgimento di relative terapie salvavita;
- già stati destinatari nel 2021 della tutela riservata ai lavoratori fragili prevista dal Decreto “Cura Italia”;
- essere stati assenti dal servizio nel 2021 per almeno un mese.
Il bonus:
- non concorre alla formazione del reddito e quindi non è tassato;
- non produce contribuzione figurativa;
- è erogato dall’INPS, su domanda con autocertificazione del possesso dei requisiti, nel limite delle risorse
- stanziate di 5 milioni di euro.
L’’INPS monitora il rispetto del limite di spesa, comunicando i risultati del monitoraggio al Ministero del lavoro e delle politiche sociali e al Ministero dell’economia e delle finanze.
L’’INPS, ove si verifichino, anche prospetticamente, scostamenti rispetto al limite di spesa, non adotta altri provvedimenti concessori.
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