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CHE COS’E’ UNA CARTELLA ESATTORIALE?

La cartella esattoriale è un documento con il quale la pubblica amministrazione avvia una procedura, nei riguardi di un contribuente, per recuperare delle somme di denaro. Questa cartella non nasce dal nulla, bensì da un credito vantato dallo Stato nei confronti del contribuente, a causa di somme non versate da quest’ultimo.

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COSA FARE?

La giusta domanda da porsi è: siamo sempre costretti a versare tali somme di denaro?

In realtà esistono due casi nei quali il contribuente liberarsi della cartella esattoriale:

1) Sperare nella prescrizione, cioè che la cartella non venga notificata o non vengano intraprese azioni esecutive, ipoteche o fermi da parte della Pubblica Amministrazione entro un certo arco temporale.

2)In caso di notifica della cartella, la seconda possibilità è quella, di presentare ricorso contro la cartella. Il ricorso deve essere motivato, cioè è necessario presentare motivazioni solide alla base per poter contestare la cartella. Inoltre, il ricorso va presentato entro 60 giorni dalla notifica dell’atto oppure, se il postino non ha trovato nessuno casa, decorsi 10 giorni dall’invio della raccomandata informativa.  Con la raccomandata informativa viene comunicato al contribuente che c’è stato un inutile tentativo di consegna della cartella e che la stessa è stata depositata presso l’ufficio postale o la casa comunale.

I CASI DI NULLITA’

Quando è possibile chiedere la nullità della cartella esattoriale? Vediamo le casistiche indicate dal legislatore:

a) cartella nulla se mancano precedenti avvisi di accertamento:

la cartella esattoriale deve essere anticipata da un documento con cui la pubblica amministrazione contesta la dichiarazione presentata dal contribuente; quindi, la Pubblica Amministrazione non  può iniziare a recuperare coattivamente un credito tributario se prima non contesta la relativa dichiarazione.

b) Cartella nulla senza il calcolo degli interessi:

come è noto, dal mancato versamento di un tributo maturano degli interessi passivi sullo stesso. Con la cartella, quindi, viene richiesto il pagamento non solo dell’imposta non versata, ma anche di tali interessi. Poiché la cartella può essere notificata dopo diversi anni, è opportuno che la somma degli interessi non sia quantificata in un unico importo. Il computo degli interessi deve essere indicato in modo distinto per ciascuna annualità, in modo che il contribuente possa controllare se tale calcolo sia legittimo. È nulla la cartella esattoriale dove viene riportato un unico importo a titolo di interessi.

c) cartella esattoriale nulla se manca la notifica:

una cartella può essere annullata se non viene notificata. Molte cartelle esattoriali non arrivano mai a destinazione, nonostante rimangano negli archivi dell’Agenzia delle Entrate. Il contribuente viene a conoscenza di tali cartelle non notificate, a seguito di una richiesta di estratto di ruolo o al ricevimento di un successivo sollecito di pagamento. Addirittura, potrebbe accadere che il contribuente subisca un fermo auto, un’ipoteca o un pignoramento senza che, prima di questo, abbia mai ricevuto alcuna notifica della cartella. In tutti questi casi, è possibile fare ricorso per ottenere la nullità della cartella.

d) Cartella notificata al contribuente defunto:

quando deve essere notifica una cartella per debiti ad una persona defunta, in primis la cartella è innanzitutto nulla se la busta è indirizzata al soggetto deceduto, in quanto non più esistente.  Nel primo anno dalla morte del contribuente, la cartella va infatti notificata all’ultimo indirizzo di residenza di quest’ultimo e intestata a tutti gli eredi impersonalmente (ad esempio «Eredi del sig…»). Decorso un anno dal decesso, la cartella va notificata a ciascun erede che abbia già accettato l’eredità, presso la sua effettiva residenza. Quindi, sarebbe nulla la cartella notificata all’indirizzo del contribuente defunto.

e) Cartella esattoriale nulla se incompleta:

come tutti gli atti amministrativi, anche la cartella esattoriale deve avere un contenuto minimo, tale da consentire al contribuente di comprendere l’origine della pretesa e potersi così difendere. Pertanto, una cartella incompleta è certamente nulla. Ma quando una cartella è incompleta e quali elementi essenziali deve contenere?

f) Cartella esattoriale nulla se la notifica non è corretta:

un ulteriore vizio potrebbe riguardare proprio lo stesso procedimento di notifica.  È il caso, ad esempio, in cui la cartella viene notificata ad un vecchio indirizzo, presso il quale non risiede più il contribuente. A riguardo, è bene sapere che le notifiche al vecchio indirizzo sono valide solo fino a 60 giorni dal trasferimento, a meno che il contribuente non abbia comunicato subito detto trasferimento all’Agenzia delle Entrate (in tal caso, già dal giorno dopo le notifiche devono avvenire presso la nuova residenza). In assenza di tale comunicazione, dopo il 60° giorno dal trasferimento, anche le notifiche degli atti fiscali fatte in assenza della comunicazione all’Agenzia delle Entrate, devono avvenire al nuovo indirizzo di residenza.

Un altro tipico caso di notifica non corretta è quella fatta a un soggetto irreperibile, perché ha cambiato indirizzo di residenza senza comunicarlo al Comune. In tal caso, la legge impone all’ufficiale giudiziario di depositare la cartella in Comune, ma non prima di aver fatto delle opportune verifiche per accertare ove effettivamente il destinatario vive o lavora. Di tali ricerche deve essere dato atto nella relazione di notifica; in caso contrario, la cartella è nulla.

Un ultimo caso di nullità della cartella è rappresentato dalla mancata indicazione della data di notifica della cartella, nella relazione di notifica dell’ufficiale giudiziario. È possibile, inoltre, chiedere la nullità della cartella qualora la data di notifica della stessa non sia apposta in calce all’atto, ma, ad esempio, nel frontespizio.

 

 

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