Decreto Fiscale 2022
E’ stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge di conversione del Decreto Fiscale 2022, il Decreto Legge recante “misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigente indifferibili.
Le misure principali adottate da questo Decreto si adeguano alla necessità di modificare l’attuale sistema fiscale in vista di una ripresa economica tanto attesa soprattutto dopo il periodo di crisi emergenziale causato Covid19
Decreto Fiscale 2022: principali novità
Le novità principali contenuto nel Decreto Fiscale 2022 che di seguito, in sintesi, analizzeremo riguardano:
- proroghe cartelle esattoriali;
- proroga al pagamento dell’IRAP;
- fatturazione elettronica: divieto per le professioni sanitarie, disposizioni per commercianti al minuto;
- altre misure con il Decreto Fiscale.
Decreto Fiscale 2022: proroghe cartelle esattoriali
Una delle prime misure del Decreto proroga di 180 giorni il termine ultimo per saldare il pagamento delle cartelle che sono state notificate nel periodo che va dal 1° settembre al 31 dicembre 2021.
Da ricordare, però, che inizialmente il termine per il pagamento delle cartelle esattoriali relative a questo periodo era stato deciso per il 30 novembre 2021.
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Decreto Fiscale 2022: proroga al pagamento dell’IRAP e dell’IMPI
Per il pagamento dell’Imposta Regionale sulle Attività Produttive il Decreto ha introdotto la possibilità di poter pagare questa imposta, riferita al saldo 2019 e primo acconto 2020, entro il termine ultimo di gennaio 2022.
La proroga sopramenzionata non prevede sanzioni o interessi aggiuntivi per chi paga entro il 31 gennaio 2022.
Il versamento dell’Imposta Municipale propria sulle Piattaforme Marine, cioè sulle strutture emerse destinate alla coltivazione d’idrocarburi e situate entro i limiti del mare territoriale, deve avvenire in un’unica soluzione entro il 16 dicembre 2021, direttamente allo Stato che lo ripartirà tra i Comuni che ne hanno diritto individuati con decreto interministeriale.
Decreto Fiscale 2022: fatturazione elettronica: divieto per le professioni sanitarie, disposizioni per commercianti al minuto
I professionisti e lavoratori con Partita Iva hanno l’obbligo della fatturazione elettronica.
Chi lavora in un ambito medico o sanitario, invece, ha il divieto di fatturare elettronicamente.
Le motivazioni riguardano soprattutto la privacy dei cittadini.
Questo divieto ci sarà per l’intero 2022, salvo successive modifiche.
Tali lavoratori potranno emettere fattura cartacea e trasmettere i dati a mezzo di tessera sanitaria.
Il Decreto Fiscale rinvia:
- al 1 gennaio 2023 l’obbligo per i soggetti che devono inviare i dati al Sistema tessera sanitaria, di memorizzare e trasmettere telematicamente i dati che si riferiscono ai corrispettivi giornalieri.
Per questi soggetti il divieto della fatturazione elettronica per l’elaborazione della dichiarazione precompilata è prorogato al 2022 - l’obbligo, per i commercianti al minuto, di memorizzare e trasmettere telematicamente i dati giornalieri con strumenti evoluti al 1° gennaio 2023.
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Decreto Fiscale 2022: altre misure con il Decreto Fiscale
- decadenza dai piani di rateizzazione in corso prima della sospensione Covid dopo 18 rate;
- semplificazione della disciplina del patent box;
- rifinanziamento dell’ecobonus auto;
- proroga CIG Covid con ulteriori 9 o 13 settimane fino al 31 dicembre 2021;
- rifinanziamento della malattia per quarantena Covid;
- congedi parentali per i figli in DAD o in quarantena;
- rifinanziamento del reddito di cittadinanza;
- potenziamento delle misure di sicurezza sul lavoro;
- per le federazioni sportive nazionali, gli enti di promozione sportiva, le associazioni e le società professionistiche e dilettantistiche all’interno del territorio dello Stato per i versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali, e dei premi assicurativi, che scadono a dicembre 2021 è possibile procedere tramite 9 rate mensili a partire da marzo 2022.
Anche in questo caso non vengono aggiunte sanzioni né interessi; - per l’esenzione IMU per l’abitazione principale, nei casi in cui i componenti del nucleo familiare abitano stabilmente in abitazioni diverse, anche se i coniugi sono separati, l’agevolazione IMU sulla prima casa è applicata su una struttura, mentre per l’altra abitazione va saldato il pagamento della tassa.
Libera è la scelta sull’immobile da destinare all’esenzione e quello su cui saldare il pagamento.
La norma è valida sia nel caso di abitazioni nello stesso comune, sia nel caso di abitazioni presso Comuni differenti;